Dieta Chetogenica: perché non è solo “privazione” ma anche “stile di vita”?

C’è poco da fare: il termine “dieta”, nonostante gli sforzi della comunicazione medico-scientifica, ancora oggi è inteso come “privazione”, dunque in chiave negativa. Eppure l’etimologia della parola rivela ben altre intenzioni… La dieta, dal latino diaeta derivante dal greco δίαιτα, dìaita, indicava invece il “modo di vivere”.

Nell’antichità della medicina greca, infatti, la dieta era intesa come il modo di vivere volto alla salute, che comprendeva regole che disciplinavano ogni aspetto della vita quotidiana: dall’alimentazione, all’esercizio fisico, al riposo. Non una terapia dimagrante straordinaria, ma un regime da osservare con diligenza per aver cura costante della propria vita.

Dal greco l’accezione odierna sicuramente trae lo spunto della corretta alimentazione, ma oggi la “dieta” viene vista in chiave negativa, facendo leva sulla limitazione del cibo. Non è più un modo di vivere ma l’indizio di una “privazione”, dunque di un “minus” e non di un “modus”. Grazie alla dieta mediterranea possiamo oggi riferirci all’originario significato e riappropriarci dell’identificazione della parola con lo stile di vita, non più interpretata in chiave negativa.

Tutto questo, al di là delle disquisizioni terminologiche, per chiederci: come intendiamo oggi la dieta chetogenica? Come una limitazione? Possiamo parlare di uno stile di vita alimentare anche in questo caso, come accade ad esempio con la Dieta Mediterranea?

Per farlo, bisogna sottolineare che l’approccio alimentare della dieta chetogenica porta il corpo a produrre corpi chetonici e l’utilizzo di questa terapia è finalizzata alla perdita di massa grassa. La riduzione del cibo (intesa chiaramente come una privazione) innesca un meccanismo “positivo” e fisiologico di produzione dei corpi chetonici, dunque è su questa caratteristica e non sulla minore introduzione del cibo che dobbiamo porre la nostra attenzione. Lo scopo di questo blog è anche quello di aumentare le informazioni e la cultura sulla dieta chetogenica, per fare in modo che si parli di essa nella stessa chiave nella quale si parla di dieta mediterranea… Insomma, non più in tono negativo ma in tono positivo, in considerazione di tutti i risvolti buoni per la salute collegati alla capacità di produrre corpi chetonici legata a questa terapia.

Sono sempre più numerosi gli studi scientifici che dimostrano che l’assunzione continuativa e massiva di carboidrati è alla base di tante patologie metaboliche caratterizzate dal minimo comun denominatore che è l’insulino-resistenza. Parlare di corpi chetonici in chiave positiva può quindi abituarci a capire che il nostro organismo, la nostra macchina, può cambiare la tipologia di carburante e passare, per esempio dalla benzina (carboidrati) al metano (corpi chetonici)…proprio come accade per le macchine “ibride”. E allora sì, possiamo affermarlo: la Dieta Chetogenica è una “dieta” ma nel senso nobile ed antico del termine e cioè può rappresentare uno stile di vita che ci aiuta, anche se per un tempo delimitato, a capire meglio come funziona il nostro organismo e cosa può fargli male o bene!