Veri e falsi miti dei cibi “da spiaggia”

La dottoressa Adriana Carotenuto, biologa nutrizionista, ci svela verità e bugie sul cibo che viene tradizionalmente consumato in riva al mare.

Dottoressa Carotenuto, gli amati ghiaccioli, le granite e i gelati sono alleati della dieta e di una sana nutrizione?

Ho per voi delle brutte notizie: questi alimenti non sono alleati della prova costume! Granite e ghiaccioli contengono principalmente zuccheri semplici, mentre il gelato contiene anche grassi (in genere gassi “cattivi”). Molto meglio un’alternativa fai da te: granite e gelati possono essere fatti con della frutta fresca, mentre i ghiaccioli con gli sciroppi zero (certo, non sono super sani, ma almeno non contengono calorie). Gli sciroppi zero non contengono calorie e si trovano all’amarena, all’orzata, alla menta, al lampone, all’anice e al chinotto! Oppure un frullato con della frutta fresca, una buona idea per uno spuntino sano! Invece pranzare con il gelato? Ovviamente non costituirebbe un pasto sano e completo, ma se accade sporadicamente non succede nulla.

Uno dei dilemmi delle giornate passate in spiaggia è quanto tempo dobbiamo aspettare dopo avere mangiato per poter fare un tuffo al mare. Ci aiuta a dare una risposta esaustiva a quanti hanno questo dubbio?
In realtà dipende da cosa abbiamo mangiato, perché se il pasto è stato liquido, magari a base di frutta o di verdura, possiamo fare il bagno subito dopo. Se il pasto è stato importante, magari con una pasta condita con molto formaggio, molta carne o tanto pesce, la digestione sarà molto più lenta e quindi potremo avere difficoltà in acqua se ci immergiamo immediatamente. Quindi cerchiamo di far avviare la digestione e fare il bagno da un’ora e mezzo dopo il pasto abbondante. Mentre via libera al bagno immediato se il pasto è leggero e frugale.

Ma adesso ci parli del gelato, sostituisce un pasto in modo sano?
Gelati e ghiaccioli contengono principalmente zuccheri semplici, mentre il gelato anche grassi.
Quindi IG di un gelato è molto alto, questo comporta una risposta glicemica e insulinemica importante che seguirà ad un calo glicemico dopo poche ore e al ritorno della fame, queste oscillazioni glicemiche con il tempo favoriscono la trasformazione degli zuccheri in grassi. Studi hanno dimostrato che la combinazione grassi- zuccheri poiché rende estremamente palatabili gli alimenti aumenta il rischio di “creving” voglia di mangiare carboidrati e grassi.