La fase di Transizione: in cosa consiste e a cosa serve

La Dieta Chetogenica, come spiegato in precedenza, è una “terapia dietetica”, che ha un suo inizio ed una sua fine funzionale all’obiettivo di cura da raggiungere: la perdita di peso.

Una volta perso il peso in eccesso, non è necessario proseguire con la restrizione calorica ed arriva dunque il momento in cui si ritorna ad un consumo calorico normale e commisurato alle proprie esigenze.

Come si giunge a questo punto? Attraverso la cosiddetta “fase di transizione” che cercheremo di spiegare in maniera semplice.

Il peso ideale è stato raggiunto, dunque per mantenerlo stabile e soprattutto per conservare i benefici raggiunti con la dieta, è necessario affrontare un altro percorso consistente nell’aumento graduale e ponderato sia dell’apporto calorico giornaliero che della reintroduzione degli zuccheri.

Questa “Fase”, altrettanto delicata, è denominata di “transizione”, e non può prescindere dal vaglio dello specialista come già accaduto nella fase della dieta chetogenica.

E’ importante aggiungere che questa fase la si può seguire non solo una volta raggiunto l’obiettivo di peso, ma anche quando si vuole prendere una pausa dalla Dieta Chetogenica (sì, è possibile!).

I pazienti che hanno seguito la dieta chetogenica non possono, subito dopo, assumere troppe calorie con il rischio di riprendere il peso perso. Nella transizione si reintroducono gli alimenti in maniera graduale per una durata dipendente dai risultati di mantenimento del peso e da parametri medici a medio e lungo termine. Studi clinici hanno dimostrato come una fase di transizione di 6 settimane mantenga nel tempo parametri migliori (circonferenza addominale, valori pressori) rispetto ad una fase limitata ad una sola settimana. Si consiglia dunque una durata pari a quella del dimagrimento da suddividere in quattro tappe: riduzione numerica graduale degli alimenti proteici; aumento della quota glucidica con alimenti a basso indice glicemico; introduzione di alimenti della dieta mediterranea; riduzione della complementazione micro-nutrizionale.

Passaggio chiave è sicuramente il mantenimento di un adeguato apporto proteico per preservare la massa magra e l’effetto saziante così da scongiurare un recupero ponderale nel tempo. Altri fattori importanti della fase di transizione sono: il consumo di alimenti dal basso indice glicemico per mantenere sotto controllo la secrezione insulinica ed il numero dei pasti giornalieri, mantenendo la buona abitudine di suddividere l’intero apporto calorico in pasti più contenuti e non troppo distanziati.

A dirla in parole ancora più semplici si tratta di un periodo di lento adattamento ad un regime alimentare sano, equilibrato e completo, come quello ampiamente noto della Dieta Mediterranea.

Appare chiaro, a margine di queste considerazioni, il ruolo importantissimo della fase di transizione sia per mantenere i risultati conquistati con la Dieta Chetogenica, sia per consentire al corpo di gestire questi cambiamenti alimentari al massimo della forma. La Dieta Chetogenica “non è per sempre”, come ricordato all’inizio, ma è sicuramente uno momento fondamentale per chi vuole riconquistare la salute e benessere. Quelli sì, devono accompagnare il paziente per sempre!