Veronica e il suo percorso con la Dieta Kalibra

Mi chiamo Veronica e sono una foodblogger di quelle che amano il cibo visceralmente. Sono qui per parlarvi del mio percorso con la Dieta Kalibra.

Partiamo da una doverosa premessa: prima di Kalibra di diete ne ho provate davvero tantissime, ma nessuna come questa è mai riuscita a farmi dimagrire, e uno dei motivi fondamentali è il fatto che si tratta di una dieta che dà gusto, in due termini. Il primo sicuramente riguarda gli obiettivi: la rapida perdita di peso incentiva a continuare e a non abbandonare il percorso.

Il secondo, invece, riguarda il non rinunciare al gusto e all’amore per il cibo, che è il primo doveroso compito per una dieta che porti risultati a lungo termine, altrimenti sappiamo già come va a finire ed è una storia che abbiamo visto mille volte. Comincia oggi questa mia rubrica a cui tengo molto, perché riguarda una cosa che negli ultimi due anni ha rappresentato un problema. Ma andiamo per ordine…

Sono una di quelle per cui mangiare è la massima espressione dello star bene insieme e della convivialità, e che al cibo non rinuncerebbe per nulla al mondo. Da ogni viaggio anche solo di 50km porta sempre a casa qualche specialità gastronomica. Quando vado all’estero la mia soddisfazione più grande e il momento che ritaglio per me è un giro al supermercato, per vedere che cosa le persone consumano di più e come è disposto bancone dei formaggi.

Cucinopertescemo” nasce nel 2007, e come me si è evoluto nel tempo… durante l’università ho lavorato in cucina in un prestigioso ristorante di Bologna, per poi passare in pasticceria, e alla fine decidere che il mio posto nel mondo era la comunicazione in ambito food.  Negli ultimi tre anni ho seguito l’avviamento di oltre 50 attività, ristoranti, importanti brand nel settore, e se questo mi ha permesso di avere il lavoro più bello ed entusiasmante del mondo, mi ha anche fatto prendere 20kg.

Non sono mai stata una magra, ma questo non ha mai costituito un reale problema perché sapevo di poter contare su tanti altri aspetti della mia personalità e del mio aspetto fisico. Nonostante questo, da sempre il pensiero di poter un giorno anche io desiderare un vestito un po’ più stretto, un paio di scarpe blu Majorelle e un po’ di frivolezze mi ha attrae come una calamita… ma questa è una scommessa di cui vi parlerò più avanti.

Come dicevo ho provato tantissime diete, sono quella del “Da Lunedì, giuro cascasse il mondo”, salvo poi finire il mercoledì con un’isteria che solo del cibo cosiddetto junk poteva sedare. Il principale problema di quando si comincia una dieta è la riorganizzazione della vita e della dispensa, che all’inizio è anche entusiasmante… entusiasmo che finisce dopo la prima settimana se la vostra vita è abbastanza frenetica, e si concluderà con un “Ma sì, mica posso andare tutti i giorni a fare la spesa e al mercato a comprare le verdure”. Ho capito (superate alcune diffidenze di cui vi parlerò nel prossimo post) che Kalibra era la dieta per me perché è una dieta super pratica. Tutto quello di cui avete bisogno vi arriva a casa ed è già impacchettato e pronto per essere mangiato o trasportato in un altro posto.

Non credo ci sia un momento esatto in cui una persona decide di intraprendere un percorso di dieta e lo porta a termine, o almeno, io ero motivata tutte le volte. Credo invece alle circostanze, e le due circostanze che mi hanno spinto a iniziare Kalibra sono state un’amicizia (nella fattispecie un’amica che l’aveva cominciata e chiedeva una spalla con cui affrontarla perché si sa, l’assenza di carboidrato all’inizio corrisponde quasi all’assenza di gioia nella vita), e una situazione che sarebbe esplosa da lì a poco e che la mia mente aveva registrato come pericolosa per una persona a me molto cara. E sempre la mia voce interiore mi ha detto quel giorno che non sarei mai stata in grado di aiutare qualcuno in difficoltà psicologicamente, se io ero la prima ad essere demoralizzata, a terra e con un’autostima bassina, nonostante una vita che fosse tutt’altro che insoddisfacente. E questo c’entrava con il mio peso, era inutile continuare a nascondersi.